Autorità rotariane e rotaractiane, autorità civili e militari, amiche e amici, graditissimi ospiti,
in questo momento in cui mi accingo ad assumere la carica di Presidente del nostro club per l’anno rotariano 2019/2020 permettetemi di rinnovare il mio personale benvenuto a tutti voi e di ringraziare Giovanni per il lavoro svolto e tutti i soci per la fiducia accordatami e, infine, di rivolgere un pensiero a tutti coloro che mi hanno preceduto nei 56 anni di storia del club.
Il Rotary è continuità nella sostanza e non solo nella forma e il passaggio delle consegne tra me e Giovanni non è solo lo scambio di una spilla o il passaggio della campana e di un martelletto con il quale chiamare a raccolta i soci prima di ogni riunione, ma è il passaggio da un Presidente all’altro di qualcosa molto più importante, di un testimone che da 114 anni accomuna i rotariani degli oltre 35.000 clubs presenti in 220 paesi nel mondo.
Sto parlando di un testimone fatto di ideali, regole e principi che noi rotariani riassumiamo nella parola “service”, sto parlando di valori universali, termini che possono sembrare anacronistici in una società come la nostra dove sono ben altri i valori che portano al successo.
E ben comprendo come agli occhi di chi ci osserva dall’esterno possa apparire anacronistica e, “absit iniuria verbis”, sospetta una associazione come il Rotary che, fin dalla sua nascita, ha inteso affermare i principi della solidarietà e del rispetto dell’individuo, il valore assoluto dell’etica professionale e dell’amicizia, il desiderio di progresso e di emancipazione di milioni di persone meno fortunate di noi, il tutto al di sopra di ogni interesse o guadagno personale, semplicemente mettendo a disposizione del prossimo il proprio tempo e le proprie capacità umane e professionali.
Eppure questa apparente debolezza si è trasformata nella nostra forza. Il Rotary è entrato nella storia ed è diventato il più potente esercito di pace del mondo, perché è riuscito a superare barriere geografiche, religiose, razziali, politiche e sociali.
Il Rotary è diventata la più importante ed affidabile associazione di service perché ogni secondo di ogni giorno i rotariani di tutto il mondo pianificano, finanziano e portano a termine progetti locali o internazionali, al solo fine di realizzare l’obiettivo che Arch Klumph si pose nel lontano mese di giugno 1917 quando diede vita al nostro braccio operativo, la Rotary Foundation: “Fare del bene nel mondo”.
Ed è per questo che mi rivolgo all’amministrazione comunale, alle istituzioni, agli imprenditori, ai professionisti, a tutti i cittadini della nostra bellissima città: dialoghiamo, progettiamo, lavoriamo insieme per rendere più efficace e mirata la nostra azione a favore della comunità.
L’obiettivo è di trasformare il nostro club nell’agorà della città, in cui la passione, l’energia e le competenze professionali dei nostri soci possono incontrarsi con i poteri costituiti per valutare insieme come migliorare la qualità della vita nella polis.
Tra qualche mese da un progetto di un nostro socio e grazie alla fattiva collaborazione dell’amministrazione comunale nascerà una bellissima realtà.
Quando mi è stato chiesto dai miei amici rotariani di prendermi carico di questo impegno, in primo momento e a successive richieste ho risposto che per i miei impegni di lavoro non potevo assumere la carica di Presidente, non avevo il tempo sufficiente da dedicare allo svolgimento di questa funzione così importante per il club.
Quindi, anche perché hanno insistito molto, ho valutato attentamente le considerazioni che vi ho detto e ho dato la mia disponibilità; e anche per la loro assicurazione che avrebbero dato il massimo supporto alla vita e gestione del club. Il modello gestionale di un uomo solo al comando non viene più accredito nemmeno in politica. Le organizzazioni si gestiscono in team. Così il Club. Insieme al consiglio direttivo e a tutti i soci gestiremo al meglio questo anno.
Io credo realmente in quanto ho detto finora e credo nella forza propulsiva che il Rotary può dare alla città, in termini di competenze e progettualità, soprattutto in momenti di crisi economica e crisi di prospettive quali il nostro comprensorio sta vivendo.
Il Rotary è una ruota e viene il momento per tutti i soci in cui tocca dare il proprio contributo: ho pensato che fosse venuto il momento di dare al Rotary e alla città il mio contributo. Contributo nel bene più prezioso che oggi abbiamo, il nostro tempo. Ho valutato che, organizzando il mio tempo, tenendo conto di tutti gli impegni, si potesse trovare il tempo necessario. Vi posso assicurare che mi impegnerò al massimo per portare avanti le attività che sono state pianificate insieme al mio consiglio direttivo e sono riportate nel Piano Direttivo del Club, di cui io mi sono stampato una copia e a voi sarà inviato dal Segretario via mail. Ho fatto la scelta enviromental friendly di non stampare gli opuscoli da consegnare oggi. Ognuno se lo può leggere sul proprio computer.
Il mio impegno sarà cercare di tenere il più possibile in collegamento i soci e il club, organizzando più occasioni di incontro. È evidente che il rispetto della pianificazione del Piano dipende da vari fattori, che andrò ad esaminare in seguito.
Veniamo ora al tema dell’anno che sta per iniziare ovvero “il Rotary connette il mondo”.
Ogni anno il Presidente Internazionale individua un obiettivo da perseguire, allo scopo di rendere il Rotary più vicino ai rapidi cambiamenti e ai nuovi bisogni della società, pur se mi è d’obbligo ricordare ai nostri soci che modernizzare o adeguare le regole a nuove esigenze non significa intaccarne i principi, che rimangono e debbono rimanere quelli che il nostro fondatore Paul Harris intuì e volle.
Il Presidente Internazionale, lo statunitense Mark Maloney, ha espresso con il tema “il Rotary connette il mondo” l’essenza della sua esperienza rotariana.
Le attuali modalità di connessione attraverso le nuove tecnologie, il web e i social, hanno rivoluzionato l’approccio alle informazioni e la consapevolezza delle tematiche globali. Attraverso questi nuovi mezzi di comunicazione il Rotary deve essere pronto ad agire ed interagire con esperienze, culture, lingue e sensibilità diverse, ma tutte collegate da un comune sentire, dai valori fondanti che caratterizzano la nostra associazione in tutto il mondo.
Guardare alle nuove dinamiche della società e, soprattutto, alle nuove generazioni che di questi cambiamenti sono le principali interpreti e protagoniste è la sfida che il Rotary ci chiede di affrontare per raggiungere tre obiettivi:
- il primo è quello di mantenere quel ruolo propulsivo e di trasformazione in senso positivo della società che è richiamato nel nostro simbolo, la ruota (non è semplice dato il momento di crisi che tutte le associazioni stanno vivendo);
- il secondo è quello di attrarre nuovi soci che condividano i nostri valori e siano pronti a lavorare con noi per un mondo migliore (condizione resa più difficile dalla crisi del nostro comprensorio e dalla perdita di attrattività delle associazioni in generale);
- il terzo è quello di mantenere l’effettivo esistente (condizione critica dato l’elevato numero di dimissioni, tra l’altro soprattutto di soci storici, registratasi negli ultimi anni con un effettivo che al 30/06/19 sarà di 40 soci).
Ed è proprio ai nostri soci che, dulcis in fundo (o in cauda venenum, dipende dai punti di vista) mi rivolgo affinché sia realizzato quanto riportato nel Piano Direttivo del Club.
Non io Stefano Pisoni, io sono un primus inter pares, ma il Rotary ha bisogno di voi, nessuno escluso, ha bisogno del vostro impegno e della vostra fattiva partecipazione alla realizzazione delle iniziative e ha bisogno della vostra costante presenza.
Il Presidente resta in carica solo un anno, il Club ha 56 anni.
Ricordiamoci degli impegni morali e formali che ci siamo assunti nel momento in cui abbiamo accettato di far parte della grande famiglia rotariana:
- impegno costante durante tutto l’anno rotariano, non impegno per esempio solo su un progetto (secondo le proprie sensibilità e caratteristiche ci sono progetti che possono piacere di più e altri di meno, ma dobbiamo assicurare il nostro impegno durante tutto l’anno se vogliamo mantenere vivo il club);
- partecipazione alle riunioni e agli incontri del club;
- sostentamento del club con il pagamento puntuale delle quote (se le quote non sono saldate alla loro scadenza, si creano notevoli difficoltà di gestione del club);
- rispetto dei ruoli (ogni club è strutturato con un presidente, un segretario, un prefetto, un tesoriere, un consiglio direttivo, le commissioni, proprio per permetterne una corretta ed efficace gestione).
Dimostriamo a noi stessi e agli altri l’orgoglio di essere rotariani, ricordiamoci sempre che, per chi sente il bisogno ed il dovere di impegnarsi a favore del prossimo, il Rotary è una irripetibile opportunità per migliorare la vita degli altri e, quindi, anche la propria.
Non consideriamo il Rotary una delle tante occasioni di presenza sociale cui si è tenuti nella vita di relazione e di lavoro né, tanto meno, una occasione fatua e a volte noiosa di incontrare persone di livello.
Ricordate ciò che diceva il nostro fondatore Paul Harris: “Ogni nostro incontro è la celebrazione dell’uomo come essere eroico, unico e irripetibile, in lotta contro chiunque cerchi di annullare la sua individualità”.
Ricordiamoci che siamo persone normali che grazie al Rotary possiamo raggiungere risultati straordinari. Voliamo alto e guardiamo al futuro con progetti ambiziosi, senza preoccuparsi di quanto tempo impiegheremo per realizzarli.
Scriveva Rubem Alves, poeta e scrittore brasiliano da poco scomparso: “Quelli che sanno ascoltare la melodia del futuro piantano alberi alla cui ombra non siederanno mai. Ma non importa, essi si rallegrano pensando che i bambini legheranno altalene ai loro rami”.
Concludo ribadendo che il Rotary ha bisogno di tutti noi, nessuno escluso, vi ringrazio e auguro buon lavoro a tutti noi